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Quando le imperfezioni diventano significative

Seguo da qualche giorno un gruppetto di Verdoni (Chloris chloris), davvero risicato: due femmine e tre maschi, di cui uno palesemente dominante. È più forte di me, quando penso ad una foto di un soggetto lo vedo posato di profilo sul posatoio, con la testa quasi allineata, magari poco inclinata verso il fotografo, ben dritta e con una posa rilassata… un cliché, sì – lo ammetto. Una foto/ritratto tanto difficile quanto poco utile (probabilmente). È la sfida di far sì che tutto sia perfettamente in ordine sul set e nello scatto. La distanza, lo sfocato dello sfondo, il posatoio, e poi appunto la posa del passeriforme. Quando però una o tante imperfezioni diventano significative?

Poi eccolo, l’unico (almeno per ora) del gruppo che usa il mio posatoio. Ho imparato a riconoscerlo. Quando è tra i rami dell’albicocco, prima di scendere, gli altri non azzardano a guardarlo neppure il posatoio. Scenderà? O andrà prima alla pozza a bere? Perché se va prima a bere… non sale sul posatoio.

Avevo deciso di appostarmi per sfruttare la luce diffusa del nuvolo. Sì, ma ora pioviggina pure. E luce davvero pochissima. Sottoespongo un po’. Guarda quei fiori del prugnolo… ormai il vento e la pioggia li hanno rovinati. E lo sfondo si è scurito. Sento il tintinnio delle gocce sul capanno.

Chissà che non aspetti che spiova. NO, ha deciso di posarsi, sento il frullare forte delle ali. Eccolo. E come si è posato?Alla punta, di pancia…

Sto scattando a 1/200, 4000 ISO, f9 (perché sono vicino)… un bel mix di rischio fallimento… il posatoio alla punta è elastico e si abbassa, non gli è neppure piaciuta questa cosa, un battito di ali e se ne va.

Tutto esattamente al contrario di come doveva andare, secondo il progetto originario. Sì un progetto, quello devi averlo prima di pensare allo scatto. Ma se poi tutto va al contrario? Di norma in questi casi tutto finisce nel cestino. Aspetto ancora, la luce cala ancora: niente, giornata no!

Più tardi guardo quello scatto imperfetto (diciamo così, per non dire sbagliato – per lo meno AF perfetto e zero micromosso, qui ha giocato l’esperienza, cose che avrei sognato di fare qualche tempo fa). Nell’ombra dello sfondo si vedono le gocce di pioggia. Lui è un raggio di colore e di luce. I fiori di prugnolo esausti.

Ma è il 12 di marzo, un po’ tiepido un po’ ventoso, un po’ dolce di sole un po’ amaro di pioggia. E i verdoni forse nidificheranno tra gli aranci anche quest’anno. Questa luce del piumaggio quasi da abito riproduttivo qualcosa vorrà dire. E se quei fiori gualciti e quelle gocce di pioggia non fossero che il simbolo del passaggio che sta per avvenire? e se è così che andrebbe raccontata una stagione nuova che ha purtroppo anche in questo 2021 un sapore di sconfitta ma anche un lampo di speranza?

Foto di Verdone (Chloris chloris)
Verdone (Chloris chloris)

Per questo l’ho salvato questo scatto. Non lo sarà per molti, ma lo è per me, significativo.

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1 commenti su “Quando le imperfezioni diventano significative”

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Foto di Verdone (Chloris chloris)